Un breve resoconto di cosa significa essere sfollati a causa di eventi legati ai cambiamenti climatici. Probabilmente avrai notato che questi ultimi mesi sono stati più caldi del solito. Sono sicura che sia successo a te - come è successo a me - di iniziare a renderti conto che la fine di settembre, e poi la fine di ottobre si avvicinavano… eppure le temperature non diminuivano di conseguenza. Questo aumento estremamente preoccupante della temperatura è sicuramente un problema per l'ambiente e dovremmo assolutamente preoccuparci. E probabilmente potremmo anche pensare di usare la nostra influenza politica - che si realizza principalmente attraverso il potente mezzo del voto o in virtù dell'appartenenza alla società civile - per agire di conseguenza. Tuttavia, noi, in quanto persone che vivono nell'emisfero occidentale, abbiamo anche il privilegio di non fare nulla a riguardo della domenica pomeriggio stranamente calda di fine ottobre. In fondo non ha un peso cosi forte sulle nostre vite. Questo non vale per tutti, quindi lascia che ti racconti un’altra storia. Non so se lo sapevi, ma ci sono paesi meravigliosi là fuori - spesso molto piccoli e molto spesso non potenze finanziarie - che vengono definiti piccoli Stati insulari in via di sviluppo (o SIDS, con la sigla inglese). Sono un gruppo di paesi molto diversificato, che ne comprende cinquanta sparsi per il mondo, alcuni come Capo Verde - noto soprattutto per la sua musica e per essere un paradiso dei surfisti - ad Haiti, o ancora le isole Fiji, le Isole Cook, ma anche Singapore solo per citarne giusto alcuni. Probabilmente sei ancora confuso riguardo ciò di cui sto parlando e in che modo questi temi sono in qualche modo collegati alla tua soleggiata domenica pomeriggio.
Che dire…la tua confusione è comprensibile poiché spesso quegli stati sono principalmente portati all'attenzione dei media nei paesi occidentali per le loro spiagge paradisiache. Nella nostra immaginazione, sono un paradiso lontano, dove la maggior parte di noi non metterà mai piede. Eppure, mentre non condividi il loro accesso privilegiato alle spiagge cristalline; Penso che sia importante per te sapere che gli abitanti di quelle isole non condividono il tuo privilegio di non prestare attenzione ai cambiamenti climatici. Infatti bisognerebbe sottolineare come il cambiamento climatico non si manifesta solo con l'aumento della temperatura, ma anche con una maggiore presenza e forza di piogge, innalzamento del livello del mare, salinizzazione dell'acqua, maggiore prevalenza di uragani, tifoni e altri eventi catastrofici. Ma a questo punto, potresti ancora chiederti cosa c'entra questo con la nostra discussione attuale. Ebbene, purtroppo le implicazioni sono molteplici. Innanzitutto, in diversi paesi come le Fiji, molte comunità vivono in riva al mare. Per loro l'acqua è da secoli fonte di vita. Eppure, proprio quel mare sta salendo a livelli allarmanti, mettendo in pericolo i mezzi di sussistenza di migliaia di persone. Pensa, ad esempio, ai tuoi genitori, nonni e bisnonni, e immagina che tutta la tua famiglia abbia vissuto per secoli in comunità unite e pacifiche in case semplici, vivendo in completa armonia con la natura. Ora immagina che, a seguito dell'industrializzazione avvenuta in qualche terra lontana, di cui non hai nemmeno raccolto i frutti, ti stia seriamente impedendo di continuare la tua vita. A questo punto interviene il governo perché deve fare tutto il possibile per evitare che la sua popolazione venga sommersa dall'acqua. Vengono implementate diverse strategie. Alcuni governi, come quello delle Figi, hanno redatto un Piano nazionale di adattamento, in base al quale i fondi sono destinati al "ricollocamento" delle persone che vivevano nelle comunità costiere in altre aree del Paese più lontane dal mare. Indovina un po', ora queste persone sono diventate Sfollati Interni, nel senso che hanno dovuto lasciare la loro terra ancestrale perché non era più sicuro restarci. Ma ancora una volta queste persone vivono da secoli in completa sinergia con il mare. Gli hanno dato tutto il loro rispetto e in cambio ha dato loro nutrimento. Ora, questi Fijiani dovranno adattarsi completamente a un nuovo stile di vita, che si rivelerà sicuramente un'esperienza traumatica. Saranno separati dal resto dei membri della comunità con cui vivevano fianco a fianco, rompendo i legami che li tenevano uniti. Dovranno cambiare la loro dieta e imparare a produrre cibi diversi. Saranno esposti a uno stile di vita completamente diverso, che può provocare alcolismo, problemi di salute mentale o violenza. Un altro esempio ancora più eclatante è quello di Tuvalu. Inutile dire che le persone lì hanno vissuto per secoli in completa armonia con la natura, fino all’arrivo del cambiamento climatico. Ancora una volta, inutile dire che i livelli allarmanti di cambiamento climatico che sta assistendo oggi nel mondo non sono stati causati dagli abitanti di Tuvalu. Tuttavia, il loro governo ha negoziato i diritti di immigrazione con la Nuova Zelanda. Sai cosa significa? Significa qualcosa di veramente tragico; cioè che le persone a Tuvalu sono consapevoli del fatto che a un certo punto il loro intero paese scomparirà sott'acqua e l'unica opzione rimasta loro è migrare da qualche altra parte. Ora, immagina se questo fosse successo a te. Sfortunatamente, tuttavia, ciò che ho appena discusso non si applica solo ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo. Non so con quale frequenza controlli le notizie; ma le probabilità che ti sei imbattuto in ciò che è accaduto in Pakistan sono molto alte, cosi come quelle che hai visto le immagini della distruzione provocata da pesanti inondazioni. Quello che è successo in Pakistan, che ospita 213.222.917 persone, è una diretta conseguenza del cambiamento climatico. Ora, in Pakistan, c'è una situazione per cui migliaia di persone non hanno più una casa a causa di queste forti piogge. Ma ci sono notizie anche peggiori. Il Pakistan è solo un esempio recente di distruzione causata dal cambiamento climatico e che ha ottenuto una grande attenzione da parte dei media. Tuttavia, come puoi immaginare, non è affatto l'unico - come probabilmente hai anche dedotto dalla mia precedente discussione sui piccoli Stati insulari in via di sviluppo - ma, soprattutto, non sarà l'ultimo. Se non facciamo qualcosa ora - che può includere, tra gli altri, una riduzione reale delle emissioni di CO2, impegnandoci veramente a fermare l'aumento delle temperature globali e così via - questo è più o meno come sarà il nostro futuro. Prima di concludere la presente discussione, vorrei attirare la vostra attenzione su alcuni dati concreti sul riscaldamento globale e le sue conseguenze legate all'uomo, in modo che possiamo ottenere una migliore comprensione. L'UNHCR, che è un'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati, ha stimato che nel 2019 25 milioni di persone in 140 paesi sono state sfollate a causa di eventi meteorologici. Come metro di paragone, il Cile ha una popolazione di 19 milioni e il Portogallo 10 milioni. Si stima inoltre che 200 milioni di persone saranno sfollate entro il 2050 se le attuali tendenze climatiche continueranno. Giusto per darti un'idea, questo equivarrebbe più o meno a sfollare l’intera popolazione del Brasile. Ora, per chiarire ulteriormente, è importante ricordare che gli eventi legati al clima presentano due aspetti. Da un lato, i cambiamenti climatici possono causare l'innalzamento delle temperature e del livello del mare, ma anche incendi, uragani e tempeste la cui forza è senza precedenti. Logicamente, le persone la cui casa va a fuoco diventano automaticamente sfollate. Inoltre, l'aumento delle temperature o i cambiamenti nei modelli delle precipitazioni portano all'insicurezza alimentare; il che, a sua volta, porta a una maggiore competizione per le scarse risorse e quindi a conflitti. Questo è stato il caso dei rifugiati Rohingya in Myanmar o nella regione del Sahel in Africa occidentale. Ma, se è ancora un po' poco chiaro il motivo per cui questo è importante per noi, permettetemi di presentarvi un politico italiano, che purtroppo è molto rappresentativo delle tendenze politiche più ampie. Quindi signore si chiama Matteo Salvini ed è un politico nazionalista italiano del partito di estrema destra Lega, che ora è al potere (sic). Una volta ha sostenuto alla televisione pubblica che era disposto ad accettare nel paese solo i rifugiati stricto-sensus, cioè le persone che scappano dalle guerre. Giusto per chiarire, Salvini ha completamente inventato la definizione di rifugiato stricto-sensus per soddisfare la sua agenda politica, ma ciò va al di là della discussione attuale. Ha anche proseguito sostenendo che né l'Italia né altri paesi europei possono accettare (e, purtroppo, cito testualmente), persone che emigrano solo perché sono un po' calde nei loro paesi d'origine. A parte la spaventosa retorica del suo discorso, spero che questo articolo chiarisca cosa c'è di sbagliato in quello che ha detto. E perché è importante agire ora.
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AuthorLinda is a Master's student in International Development (Concentration: Global Economy and Environment and Sustainability) at Sciences Po, Paris.
She researched and wrote this article as part of the BizGees & Sciences Po Internship programme. |